VMC VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA


La qualità dell’aria nelle nostre case e in tutti gli spazi chiusi è spesso compromessa da sostanze nocive, anche pericolose. Il metodo più semplice per garantire il ripristino di un ambiente salubre, consiste da sempre nell’apertura manuale di porte e finestre. Un metodo facile, ma non per questo senza inconvenienti. Infatti, d’inverno si disperde calore e d’estate si pregiudica il raffrescamento dei locali. In entrambi i casi si sprecano soldi ed energia. L’orientamento delle nuove disposizioni in materia di risparmio energetico, la tutela dell’ambiente e, non trascurabile, il valore commerciale degli immobili dotati di sistemi di razionalizzazione dei consumi, impongono un cambio di rotta. Per queste ragioni, la moderna progettazione termotecnica considera vantaggiosi, sotto molti aspetti, i sistemi di ricambio d’aria forzato con recuperatori ad alta efficienza. Una tecnologia in grado di determinare il migliore equilibrio fra gli interni degli edifici e l’ambiente esterno, con un sensibile beneficio sull’efficienza degli impianti di condizionamento termico.

Per risparmiare sulla bolletta energetica e guadagnarci in salute, meglio cambiare aria.

 

 

La nuova normativa in materia di risparmio energetico

La Direttiva Europea 91/2002 regolamenta tutti gli aspetti relativi al rendimento energetico. È stata recepita in Italia dal Dlgs 192/2005 che, con le successive integrazioni dei Dlgs 311/2006 e 28/2011, ha definito caratteri di concretezza circa la costruzione di edifici più isolati ed efficienti.

In questo senso, le dispersioni imputabili alla ventilazione hanno il medesimo peso delle dispersioni per trasmissione del calore. Ad esempio, per una casa di 100 mq dislocata a Rimini, le dispersioni

per ventilazione ammontano a:

QV= V*n*Ca*GG*24= 270*0.5*0.33*2139*24=2287kWh/a
Riportata sulla superficie dell’abitazione:
QV= 22.9 kWh/mqa
Per la stessa abitazione, ma considerando gli standard costruttivi di 20 anni fa e di oggi, avremmo all’incirca delle dispersioni per trasmissione pari a:
QTr= 100÷150 kWh/mqa 1990
QTr= 20÷40 kWh/mqa 2010
Appare pertanto evidente come le dispersioni per ventilazione, oggi incidano per il 50% dei consumi rispetto al 20÷30% degli anni ‘90.
Di contro, la ventilazione meccanica controllata, con recuperatori di calore ad alta efficienza, rappresenta la soluzione ottimale per la riduzione dei consumi e per migliorare sensibilmente la classe energetica dell’edificio.

La Qualità dell’aria negli ambienti chiusi

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Le persone trascorrono circa il 90% del loro tempo in ambienti chiusi, luoghi di lavoro e abitazioni. Recenti indagini ambientali hanno dimostrato come la concentrazione di sostanze inquinanti dentro le abitazioni, sia addirittura superiore a quella riscontrabile all’esterno. A ciò si aggiungono i nuovi parametri co-struttivi che hanno portato ad installare infissi di maggiore qualità, con minime infiltrazioni d’aria. Se da un lato si con-tengono le dispersioni, dall’altro, un inadeguato ricambio d’aria può dare luogo al problema della condensa superficiale. La formazione di condensa, dovuta ad un’elevata concentrazione di umidità, ha come diretta conseguenza la formazione di odori sgradevoli, il degrado delle finiture interne, oltre all’insorgenza di patologie allergiche dovute alla formazione di muffe. In presenza di elevate concentra-zioni di inquinanti e di eccessiva umidità ambientale, con conseguente problematica causata dalla condensa superficiale il rimedio più efficace è rappresentato dalla ventilazione meccanica controllata. Infatti, l’aria esterna presenta un  basso valore di concentrazione di CO2 pari a 0,4 l/m3, e valori invernali di umidità spe-cifica(reale quantità di vapore presente in 1 m3 di aria esterna) molto bassi. Il valore minimo imposto dalla legge per una corretta ventilazione degli ambienti è fissato in 0,5 ricambi/h. Considerando che ogni persona a riposo produce 22l/h di anidride carbonica e 55g/h di vapore prodotto e ceduto all’ambiente, per eliminare l’eccesso di CO2 e UR (%) occorre un valore di ricambio d’aria vicino a quel-lo deducibile dalla legge (0,5 vol/h).Un valore che va senz’altro aumentato in considerazione della presenza costante anche di altri inquinanti: i prodotti chimici utilizzati a livello domestico, il vapore ri-lasciato dalla cottura dei cibi, dal ferro da stiro e dall’asciugatura degli indumenti. Pertanto, per i locali di servizio (cucina e bagno), il numero di ricambi necessari viene raddoppiato. Infine, per evitare la diffusione dei cattivi odori, l’aria viene immessa nei locali principali (soggiorno, camere da letto, studio) ed estratta dai locali di servizio (cucina e bagni).
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